Il 26 febbraio Ashoka ha fatto ufficialmente il suo ingresso in Italia con l’evento Innovare per Ripartire, due giornate in cui Ashoka fellows, advisors,imprenditori sociali, sostenitori e investitori si sono incontrati raccontando le proprie esperienze e guardando a un comune obiettivo: come espandersi nel mercato italiano.
Undici gli Ashoka Fellows Europei coinvolti, a quali si sono aggiunti tre innovatori sociali italiani. Ecco le loro storie:
Ana Bella Estevez (Spagna) decide dopo anni di violenze domestiche di denunciare il marito e rilasciare un’intervista a volto scoperto in televisione. Siamo donne sopravvissute - dice – forti e con grandi qualità caratteriali. Questo é il cambiamento. Il suo coraggio spinge moltissime donne a telefonare: la Fondazione Ana Bella cresce in fretta per restituire loro indipendenza e un ruolo più centrale nella società grazie alla formazione e all’inserimento nel mondo del lavoro.
Mary Nally (Irlanda), fondatrice di Third Age Foundation, si rivolge agli anziani, in un’Europa in cui il tasso della popolazione over 65 supera il 17%. La maggioranza delle persone che chiama la linea di ascolto è composta da anziani soli, vittime di abusi fisici e soprattutto psicologici, che spesso non parla da giorni. La sua idea è di trasformare persone che hanno un forte potenziale latente in parte attiva e sana della società: diventare insegnanti di corsi di lingua per gli immigrati rappresenta un importante strumento di conoscenza e integrazione sociale, oltre a creare la possibilità per gli stranieri di una vita migliore nel Paese accogliente.
In ambito medico, Frank Hoffman e Stephan Wilhem (Germania), fondatori di Discovering Hands, preparano donne non vedenti a inserirsi in strutture specializzate, valorizzando lo sviluppo della percezione tattile proprio della loro disabilità. Hanno realizzato un sistema diagnostico efficace per la prevenzione del cancro al seno basato sull’utilizzo di strisce in codice brail: uno studio del 2008 testimonia come il loro modello ottenga il 50% di probabilità in più rispetto ai metodi tradizionali di scoprire un’alterazione mammaria.
Alvaro Retotillo Osuna e Jose Maria Perez (Spagna) con le Lanzaderas de empleo si occupano invece di disoccupazione: unirsi per reagire insieme in modo creativo e concreto, aiutandosi nel ricollocamento nel mondo del lavoro. Tanto grande è stato il loro successoche la regione cantabrica ha adottato il loro modello come politica pubblica per l’occupazione.
Sono molti i progetti attenti alla sfera psicologica ed emotiva degli individui. Un esempio sono JobAct di Sandra Shurmann e Lukas Harlan (Germania), così come School Raising dell'innovatore italiano Guglielmo Apolloni: nelle loro imprese il teatro e il crowfunding sono alla base attività svolte nelle scuole per affrontare diverse sfide professionali ed educative.
Alla lotta contro la crisi occupazionale si sono dedicati invece Andre Dupont (Francia) e Danielle Desguées (Francia). André ha fondato Group Vitamin T, modello innovativo per co-creare partnership sociali tramite aziende private, mentre Danielle (Francia) ha ideato Boutique de Gestion, prima rete nazionale di aiuto alla costruzione d’impresa in Francia. Mark Johnson (Inghilterra, con Uservoice) e Luciana delle Donne (Italia, con Made in Carcere) guardano invece al tema della riabilitazione dal carcere e della seconda opportunità.
Serra Titiz (Turchia) con The Future is Brighter Youth Platform, e Christian Vanizette (Francia) con MakeSense, raccontano l’importanza delle piattaforme di condivisione della conoscenza per risolvere problemi con l’aiuto di comunità online. Christian, ideatore di Makesense, network globale open source di imprenditoria sociale, ci rende partecipi di un successo: l’estensione a livello nazionale in Francia di una soluzione per ridurre lo spreco nelle mense scolastiche grazie a una migliore valutazione delle previsioni.
Dell'innovazione urbana di occupa invece Sasha Haselmayer, ideatore di Citymart, progetto che risponde in modo innovativo e sostenibile alle necessità dei cittadini di rendere le città più efficienti e vivibili. Le sfide da risolvere vanno da una più efficiente urbanizzazione alle modalità di integrazione per le persone con disabilità, dall’innovazione urbana ai sistemi strutturali di servizio delle amministrazioni locali.
Flaviano Bianchini, fondatore di Source International e primo fellow Ashoka Italiano, affronta tematiche ambientali, cercando soluzioni per i disastri provocati dalle grandi industrie estrattive nell’America Latina, appoggiando attraverso analisi ambientali e assistenza legale le comunità locali. Dario Riccobono, innovatore sociale italiano e fondatore di AddioPizzo Travel, racconta della nascita del suo progetto e del silenzio spesso ricevuto dalle Istituzioni: una vera battaglia, la sua, per disegnare vacanze in luoghi Pizzo free, un turismo etico per chi dice no alla mafia.
Ognuno dei dieci fellows internazionali era affiancato da un advisor italiano: un ruolo estremamente importante nell’affiancare e introdurre i fellows nel nostro contesto. Ecco i loro nomi: Davide Agazzi (RENA), Laura Brolis, Francesca Cima (ItaliaCamp), Bruno Conte (Social4Social), Mimmo Costanzo, Valerio De Cecio (Link University), Carlo Locatelli (Make a Change), Adriano Noli ((Social4Social), Odile Robotti, Valeria Verdolini, Roberto Zecchino, Samir de Chadarevian, Giorgio Fiocchi, Luca Rancilio, Claudia Fasolo, (Impact Hub Milano).
Durante la giornata sono stati inoltre discussi i risultati del progetto di ricerca di mappatura degli innovatori sociali, un lavoro importante svoltosi nell’arco di quattro mesi, che ha portato ad identificare più di 1400 nominations nel panorama dell’innovazione sociale italiana. Alla replica dei progetti dei fellows e all’integrazione nel contesto italiano è stata dedicata la giornata del 27 febbraio, svoltasi presso Fabriq, incubatore sociale gestito da Impact Hub Milano.
E ora?
Dopo il grande successo di Innovare per ripartire, Ashoka è alla ricerca di investitori e sostenitori che contribuiscano alla crescita del sistema Italia. Tre i livelli di azione di Ashoka: individuale, di gruppo e di settore.
l’individuo: identificati gli imprenditori sociali, Ashoka investe in loro per raggiungere il maggiore impatto sociale;
il gruppo: creando network di imprenditori che lavorino insieme per accelerare il cambiamento;
il settore: stimolando le comunità locali per sviluppare collaborazioni e creare un network globale di changemakers.
Proprio questa parola, più volte evocata nel corso delle giornate, racconta come ognuno possa essere un importante motore del cambiamento sociale, se supportato da un network adeguato e da un modello di crescita sostenibile. Tanto più l’Italia sarà sensibile e pronta al cambiamento, tanto più Ashoka potrà avere un ruolo costruttivo anche nel nostro Paese.
[Ringraziamo per i testi Maria Cuomo]
Per saperne di più sui progetti dei fellows e dei loro advisor vai al sito di This Works!
Per scoprire cosa è successo durante l'evento Innovare per ripartire leggi qui.