Tornano pieni di entusiasmo i docenti italiani che hanno partecipato all'Innovation Day on Education organizzato da Ashoka Olanda: Daniele Manni ed Elisabetta D’Errico del Galilei Costa di Lecce.
I contatti e gli stimoli ricevuti verranno messi a frutto in nuovi progetti e percorsi formativi, in una breve intervista ci hanno raccontato la loro esperienza
Tutte le sessioni di lavoro si sono svolte in lingua inglese e ogni gruppo ha avuto modo di presentare pratiche didattiche innovative e capaci di apportare cambiamento, sia quelle già avviate e in corso da anni che quelle in via di sperimentazione per il prossimo anno scolastico. Nello specifico, i docenti della scuola leccese hanno approfondito gli aspetti, le ricadute ed il grande impatto positivo che genera l’incoraggiamento, l’incubazione e l’accelerazione di vere e proprie imprese giovanili, le famose startup, negli studenti di età compresa tra i 14 e 19 anni, solitamente e generalmente curate in tutto il mondo da giovani un po’ meno “giovani”, laureati o, al massimo, studenti universitari, oltre ad affrontare ed approfondire la tematica inerente la cosiddetta “flipped classroom” (classe capovolta), interagendo e scambiando esperienze e considerazioni con i colleghi internazionali che annoverano una profonda esperienza nel campo. Gli interventi sono stati molto partecipati e si sono create le basi per future collaborazioni, così che le esperienze possano essere replicate in altre scuole e in altri paesi.
Tra i tanti interventi programmati, sono risultati di particolare interesse e rilievo quello di Mary Gordon, l’esperta canadese fondatrice di “Roots of Empathy”, il movimento che sottolinea la grande e fondamentale importanza che può avere la cura dell’empatia all’interno della classe, intendendo la capacità di ogni allievo di riconoscere e comprendere le emozioni dell’altro, e quello di Jelmer Evers, il docente olandese finalista al Global Teacher Prize 2015, che ha concepito la teoria e scritto il libro “Flip the system”, in cui viene presentata non la visione di una classe “capovolta” ma il capovolgimento dell’intero sistema didattico e istruttivo nazionale.
Consapevoli di quanto sia arricchente e stimolante lo scambio di esperienze e soprattutto il fatto si sentirsi parte di un gruppo di lavoro internazionale, speriamo di poter organizzare presto un evento simile in Italia