Il Galilei-Costa di Lecce: per apprendere bisogna mettersi in gioco

Il Galilei-Costa-Scarambone di Lecce è Scuola Changemaker perché ha saputo utilizzare trasversalmente l'imprenditorialità per formare ragazzi autonomi, attivi e consapevoli
galilei_costa.jpg
Source: galilei_costa.jpg

Nel centro di Lecce - la “Signora del Barocco” – il Galilei-Costa-Scarambone è luogo di riferimento e simbolo culturale per tutta la cittadinanza già dal 1885, l’anno della sua fondazione. Non è tuttavia solo la storia della scuola a essere lunga, ma anche quella del suo percorso di innovazione, il cui inizio si può simbolicamente far risalire al 1995, anno in cui – primo in tutta Italia – l’istituto installò un web server nel suo laboratorio di computer.

Startup Galilei-Costa Lecce

 

La vera svolta avviene però negli anni 2000, a partire dai quali la scuola prepara i suoi studenti alla progettazione e realizzazione di micro-attività imprenditoriali. Già nel 2004, grazie all’iniziativa di due professori e sedici studenti, nasce “Arianoa” (Aria nuova), un incubatore e acceleratore delle startup degli studenti, e nel 2015 il Galilei-Costa-Scarambone si fa ufficialmente portavoce del valore dell’imprenditorialità diventando leader della rete Startup Garden che porta anche nelle scuole medie di Lecce, e quindi a ragazzi di 11-13 anni, workshop di auto-imprenditorialità.

Negli anni inoltre il focus delle startup create dai ragazzi si sposta sempre più sul sociale e porta a costruire legami crescenti con le organizzazioni di volontariato, le istituzioni, i media e ovviamente le imprese (di turismo, alimentari, tecnologiche e della comunicazione) sia del territorio che a livello nazionale. Due brillanti esempi sono gli ECOisti, una startup che si occupa di educazione alla sostenibilità ambientale e sociale degli adulti, ma anche la rete Mabasta, che lotta per la prevenzione del bullismo e del cyber-bullismo e che ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui quello del presidente Mattarella nel 2016.

Mabasta Galilei-Costa Lecce

 

Imprenditorialità non è dunque una singola disciplina ma una competenza sviluppata trasversalmente negli alunni, come esemplificato dall’introduzione – nell’ambito della sperimentazione quadriennale - di cinque nuove discipline: la creatività, il debate, il changemaking, la conversazione con madrelingua inglese e la comunicazione. “Ogni singolo studente ha il potenziale di realizzare l’innovazione e il cambiamento, solo che non lo sa ancora” – ci dice il prof. Daniele Manni, spiegando che portare l’imprenditorialità a scuola significa costruire la capacità di resilienza e la fiducia in se stessi dei ragazzi.

Questi ultimi sono in effetti sottoposti a una moltitudine di stimoli - tra cui un diffuso utilizzo della tecnologia che permette loro di attivarsi con ampia autonomia - proprio per assicurarsi che ogni studente possa scoprire e intraprendere il percorso che corrisponde al meglio alle sue attitudini e alle sue aspirazioni. La vera crescita, secondo il Galilei Costa, viene dal lasciare che i ragazzi sbaglino, imparino dagli errori commessi e proseguano nel loro percorso, ed è per questo che si punta sul learning by doing, che oltretutto fa sì che i ragazzi stessi si trovino costantemente a dover condurre la lezione per i propri compagni,  e quindi che non solo imparino essi stessi gli argomenti che dovranno spiegare ma anche che gli studenti coetanei prestino loro una particolare attenzione.

Essere studento-centrici al Galilei-Costa non è né una teoria né un’ambizione ma la costante pratica quotidiana.

manni workshop firenze