Torino Social Impact: un'alleanza per rafforzare l'ecosistema

Mario Calderini
Sorgente: Ashoka

Il 2 dicembre 2021 a Torino si terrà l'Ashoka Changemaker Summit, evento co-creato insieme ad Ashoka, Fondazione CRT, Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, OGR e Torino Social Impact. Insieme, queste realtà inseguono l'obiettivo di contribuire a rafforzare il posizionamento della città di Torino come uno dei principali hub europei. Abbiamo intervistato Mario Calderini, portavoce di Torino Social Impact. 


Perché è nata Torino Social Impact, qual è la sua visione e quali obiettivi si pone? 

Torino Social Impact è un’alleanza tra istituzioni pubbliche e private per sperimentare una strategia di sviluppo dell’imprenditorialità a elevato impatto sociale e intensità tecnologica nell’area metropolitana.  
L’iniziativa, che storicamente è stata promossa e sostenuta dal Comitato per l’imprenditorialità sociale della Camera di commercio di Torino, nasce dall’osservazione che si sta affermando, a livello globale, una nuova generazione di innovatori, imprese ed investitori finanziari che, sfruttando le nuove opportunità tecnologiche, sanno coniugare la capacità di produrre intenzionalmente impatti sociali positivi con la sostenibilità e la redditività economica e finanziaria delle loro iniziative. 

Nel 2017, con il sostegno di Camera di commercio di Torino e della Compagnia di SanPaolo prendono avvio le attività e 12 enti firmano il primo Memorandum of Understanding, successivamente definiscono governance, piano strategico, team e piano operativo. Oggi i partner sono più di 160 e comprendono enti pubblici, finanza e filantropia, enti di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico, incubatori e acceleratori, fornitori di competenze e strutture per l'innovazione, terzo settore, imprese sociali, società private. 
Obiettivo dell’alleanza è abilitare Torino come il miglior ecosistema europeo per l’imprenditorialità e gli investimenti a impatto sociale e a elevato contenuto tecnologico. 
Questo obiettivo si persegue attraverso un piano strategico orientato su due linee di attività: la prima è la costruzione dell'ecosistema, creando quindi le condizioni per imprenditorialità a impatto attraverso servizi, competenze, strumenti finanziari e progetti innovativi; la seconda è l’identità e promozione dell'ecosistema, attraverso un brand collettivo per posizionarsi nella mappa globale degli investimenti a impatto.


La crisi sociale e economica scaturita dalla pandemia ha evidenziato l’emergere di nuovi bisogni. Come le organizzazioni dell’imprenditorialità sociale possono giocare un ruolo trasformativo e rafforzare la capacità di reazione alle crisi future? 

Il Terzo Settore si è dimostrato uno dei più attivi nelle azioni per fronteggiare l’emergenza, cercando di rispondere ai bisogni dei più deboli e delle persone in difficoltà. È anche uno dei più colpiti sul piano economico dalla crisi in quanto molti dei servizi erogati, in particolare quelli alla persona, hanno subito arresti e rimodulazioni radicali, comportando perdita di introiti ed aumento dei costi. Tutte le crisi possono anche essere occasione di riflessione per introdurre innovazioni e nuove scommesse. La piattaforma Torino Social Impact è anche uno strumento per monitorare gli effetti della crisi e facilitare l’avvio di nuovi percorsi e la ricerca di soluzioni. A dicembre presenteremo i risultati di uno studio ad hoc condotto dal nostro Osservatorio, ma, come ha dimostrato l’emergenza pandemica, le risposte efficaci alle crisi arrivano dai soggetti capaci di reinventarsi adattandosi ai nuovi bisogni con nuove forme di servizio. 


Il 2 dicembre Torino ospiterà anche l’Ashoka Changemaker Summit, per la prima volta nel nostro paese. Quali sono le principali collaborazioni che avete attivato in questi anni con Ashoka e quale sarà il vostro ruolo nel summit? 

Torino Social Impact è onorato e lieto di ospitare l’Ashoka Changemaker Summit quale partner ufficiale. Pensiamo che questo evento costituirà un vero arricchimento per le nostre imprese sociali e per l’intero ecosistema e stiamo ospitando con entusiasmo alcuni borsisti Ashoka, imparando dalle loro esperienze e lasciandoci ispirare dai loro approcci all’innovazione. 

Nei mesi scorsi Torino Social Impact, insieme ad Ashoka ItaliaFondazione CRTOGR Torino e Fondazione Sviluppo e Crescita hanno lavorato ad un percorso di eventi di avvicinamento al Summit con una serie di iniziative e progetti definiti, denominato Road to ACMS 2021. I principali progetti sono stati: Changemakers Communities, un focus su quelle comunità e città che, grazie ad un articolato ecosistema che vede partecipi istituzioni e attori chiave, assumono il ruolo di punti di riferimento per l’innovazione e l’imprenditoria sociale, con appuntamenti in Messico, Brasile e a Torino; Writing Change, incontri con ashoka fellows autori di libri su tema innovazione sociale; To Fail or not to Fail, sul tema del fallimento come parte dell’impresa. Infine, Generazione C, realizzato in collaborazione con l’Agenzia Nazionale Giovani per costruire una comunità (13-25 anni) che si riconosca in una definizione di protagonisti del cambiamento: “Generazione Changemaker” o “Gen C”. Obiettivo dell’iniziativa è favorire il protagonismo giovanile, abilitando una comunità di giovani changemaker desiderosi di farsi avanti nel ridefinire il loro ruolo nel mondo di oggi. Siamo felici di ospitare la chiusura, in presenza a Torino, di questo ricco e stimolante percorso di avvicinamento. 
 


Si parla molto di ecosistemi per l’innovazione sociale e, come sai, Ashoka sta lavorando sulla prospettiva degli hotspot. Alla luce dell’esperienza di TSI, quali sono a tuo avviso gli elementi necessari affinché un ecosistema possa funzionare e generare un cambiamento? 

TSI è una piattaforma aperta che mette a fattor comune idee, esperienze, progetti e risorse per catalizzare ed attrarre forme di imprenditorialità e investimenti che, sfruttando le nuove opportunità tecnologiche, ambiscono a risolvere problemi sociali emergenti, attraverso modelli economicamente sostenibili. I partner possono aderire firmando un MoU e impegnandosi a collaborare. Tornando al legame con il territorio in cui nasce questa esperienza, si tratta di un elemento fondante dell’ecosistema.  
La strategia è basata sull’idea che all’intersezione tra la storica vocazione all’imprenditorialità sociale della città, la densità di capacità tecnologiche sul territorio e la presenza di importanti investitori finanziari orientati all’impatto sociale, risieda una interessante opzione di sviluppo sociale ed industriale per la città, e a Torino sono compresenti tutte le risorse necessarie. 
Produrre intenzionalmente impatti sociali significa concretamente saper trovare risposte e soluzioni a bisogni sociali emergenti, cambiando in modo significativo e permanente le condizioni di vita delle persone.